martedì 18 agosto 2015

La montagna


Aria fresca nei polmoni. Campanili vecchi e traballanti. Muri di pietra. Terrazzi di legno scuro. Geranei rosso sangue e foglie verdi. Murales di antichi contadini e mestieri ormai dimenticati. Racconti e leggende di paesi del passato.
Nuvole, silenzio e sole. Polenta e carne per pranzo, temporali e tuoni per cena.
Un libro di mia nonna con la dedica di Mauro Corona...per espiare in questa lunga vita.

La montagna entra nell'anima e si erge silenziosa nel cuore.










Alghero in my dreams


Il mare della Sardegna, il cibo esageratamente buono e la sensazione di essere sempre e comunque in vacanza tra i bastioni colorati di questa bellissima città.
Capo Caccia sullo sfondo, ripido e maestoso, si staglia tra le onde del mare, con il faro sulla punta ad illuminare la notte dei pescatori.
Un gommone sul blu mosso, il vento tra i capelli e il sale sulla pelle. 
Che bello essere ad Alghero, con i piedi nella sabbia, lo sguardo pieno dei tramonti rossi e l'Ichnusa nella mano. Mi ricorda le prime vacanze in libertà a 15 anni, a far vela, ad imparare a guardare le stelle e vivere il momento con emozione, perchè era estate e la scuola sembrava così lontana.
La musica a palla in macchina, in paese, sulla spiaggia, tutti a ballare le stesse tre canzoni che oggi si sanno a memoria e domani chi se le ricorda più. 
Grigliate di pesce e foto di gruppo abbronzati e un pò scottati, da questo sole caldo che non perdona nessuno.
Che bello essere ad Alghero, che bello che è estate, che bello essere qua.









mercoledì 5 agosto 2015

La notte in un campo scout

Ho una torcia in mano, unica fonte di luce di tutti i monti intorno a me.
E' un pallino luminoso nel nulla.
Lo spengo e alzo lo sguardo.

C'è la luna lì con me, gonfia e riflettente, netta in mezzo al cielo.
La stelle vicine sono sfocate dalla sua luce decisa, ma il grande carro rimane, riconoscibile e glorioso come ogni estate a far da guida agli innamorati.

Cassiopea lì vicina poi non è da meno, con la sua eleganza minimale disegna una w irregolare di diamanti e sospesa nel vuoto esprime la sua bellezza più pura.

Accanto una freccia di stelle la indica diretta. Non è una costellazione, ma un simbolo che fin da piccola ho trovato nelle notti d'estate sopra di me. La freccia mi ha sempre indicato una direzione chiara verso quella costellazione elegante a w che un tempo confondevo con quella dei Gemelli.
Un segno che mi divertivo a pensare volesse dire qualcosa e che ora guardo sorridendo, innamorata della sua bellissima storia intrecciata con la mia.

Segni nel cielo che come ogni anno, nelle notti più calde, si incastonano là a far capire che tutto cambia, ma tutto rimane uguale.
Avevo 13 anni le prime volte che mi soffermavo a guardare le stelle e ore ne ho 10 di più.
Occhi diversi, occhi uguali, non so. La notte fa riflettere e le stelle sono lì ad ascoltare i tuoi pensieri.

Intanto la luna illumina il campo su cui mi trovo.
Cammino nel buio senza difficoltà finché c'è lei.

Ancorata ai miei piedi si muove mutevole la mia ombra fioca sull'erba secca dell'estate, un'ombra di luna piena, bella e misteriosa, definita quanto basta, fluida, nera scura e pura.

Il silenzio intenso e i colori della notte fonda si mescolano tra loro.
C'è un unico suono di sottofondo, un'armonia di grilli addormentati e grigio.

La tenda in mezzo al campo è illuminata, come un triangolo di fuoco con la punta rossa verso il cielo.
Mi dirigo verso di lei, unica luce umana che vedo.
Vado a dormire piena di buio.
Con sopra la luna, con sopra le stelle e un nero di contorno a cullarle.







giovedì 23 luglio 2015

Ready

Domani si parte finalmente! Il caldo soffocante di Milano iniziava a farmi star male.
Direzione Valle d'Aosta :)
A 1400 m di dislivello 10 giorni di campo tra boschi, tende, fuochi e stelle.
Amazing experiences.

Intanto io mi godo la mia ultima colazione in comodità...da domani me le scordo certe cose.


lunedì 20 luglio 2015

Come la ruota

In questi giorni la cosa più bella a cui sto pensando è l'atto di riprogettare. 
Quindi non "progettare", che significa partire da zero pensando a qualcosa di nuovo, ma proprio ri-progettare, cioè investire in qualcosa che esiste già, magari vecchio, malconcio o semplicemente non più adatto, per tirarne fuori qualcosa di bellissimo, racchiuso nello stesso involucro di prima.

Proprio come si riprogetta la camera dove si è cresciuti fin da piccoli, togliendo la carta da parati con le mongolfiere per tinteggiare i muri con colori da grande o come si decide di cambiare scrivania e mettere un tavolo spazioso per i propri progetti universitari o si tolgono le foto delle elementari per appendere quelle dell'ultimo viaggio vicino alla cartina della città dell'Erasmus che si è appena concluso, così si può fare la stessa cosa con se stessi. 

E lo si riesce a fare nel migliore dei modi proprio in quei momenti di transizione dove la vita è fresca, giovane, carica di energia, ma allo stesso tempo incerta e poco spianata, dove si fa fatica a trovare il lavoro giusto o semplicemente avere le idee chiare sembra non essere un'ovvietà. 
E' in questi momenti di pensieri, ragionamenti e interrogativi che la mente fa i giri più meravigliosi, scovando le migliori abilità di ognuno e mettendo alla prova la propria capacità di reinventarsi e resistere con positività alle prove più dure.

Io ci sono dentro fino al collo in questa fase, ci sguazzo notte e giorno e dal canto mio non potrei essere più entusiasta e curiosa.
Dopo essere stata sei intensissimi mesi a New York, la mia vita si è schiantata su quella che è la realtà di chi finisce il proprio percorso universitario, una realtà fatta di giorni di attesa, sogni ad occhi aperti, viaggi mentali infiniti e irrealizzabili, piena di forse e di chissà. 
E' dura all'inizio rendersi conto che non si è più dei ragazzini, che il sentiero ben definito che la scuola ti traccia sotto i piedi è giunto al termine e che adesso bisogna crearsi un cammino da soli.

Tante incertezze e tante difficoltà, soprattutto per capire chi sei, dove vai, cosa vuoi.
I bei tempi in cui i desideri si scrivevano solo nella letterina per Babbo Natale sono passati purtroppo. 
Ora bisogna prima individuarli nella testa, ed è già un miracolo riconoscere quelli autentici da quelli fake, poi metterli a fuoco ed infine, come se non bastasse lo sforzo finora fatto, fare di tutto per realizzarli. Facile a dirsi, assai divertente e ilare a farsi.

Io sono all'inizio di questo infinito percorso, ancora nella fase del "chi sei", che una volta definita sono sicura porterà con facilità a tutto il resto. 
Il più grande errore sarebbe illudersi di poter trovare il "cosa vuoi" senza sapere nemmeno con chi si ha a che fare 24 ore al giorno. 
Poco costruttivo direi.

Nel mentre mi sto rimboccando le maniche e invece di rimpiangere una vita spensierata a Manhattan sui rooftop di chissà quale meraviglioso palazzo, ho iniziato senza frenesia a ricostruirmi pian piano per prepararmi a quello che sarà il mio futuro da adulta.
E devo dire che la sensazione è magnifica. 

Faccio yoga, arrampico, viaggio e medito su me stessa. 
Con la tranquillità e la bellezza di vedere il tempo che passa e la vita che cambia, come la ruota delle preghiere nepalese appesa al mio muro, che gira leggera, se la tocco, e non si ferma. 

Posso guardare indietro, senza poterci ritornare, o avanti. As you prefer. 
Io in questo momento faccio girare la mia ruota e scommetto sulla mia vita. Vediamo come va :)


domenica 19 luglio 2015

Varallo

Tradizione di ogni anno: prendere la macchina da Milano e partire alla volta di Varallo per raggiungere l'Alpàa, fiera di paese giunta alla 39° edizione, che si svolge in questo paese a metà Luglio per quasi 10 giorni.
Il suggestivo contorno della Val Sesia fa di Varallo un posto incantevole, circondato da verdi boschi e attraversato da un fiume cristallino, dove fare il bagno in calde giornate come queste diventa una piacevole attività. 
Varallo è un ricco paese, famoso per ospitare sulla sua cima il Sacromonte, meta cristiana, dove nelle sue suggestive cappelle sono ospitate statue in terracotta a dimensione reale e rimbombano preghiere che arrivano direttamente dal periodo cattolico della Controriforma.
Così Varallo, nato ai piedi di un luogo di culto e di venerazione, è cresciuto come un paese ricco di storia e di bellezza, tra viette in salita, magnifici edifici storici e piazzette romantiche.
Se poi ci si aggiunge la fiera di paese dell'Alpàa, con cibo in abbondanza, da polenta e spezzatino a bomboloni, vino, musica live e tante bancarelle con i prodotti artigianali del posto, si crea un'atmosfera di festa a cui pochi posso resistere. 
E' per questo che è il terzo anno che torno e di sicuro non sarà l'ultimo. 
Inoltre, per godersi al massimo questa esperienza culturale e culinaria, ci si può aggiungere una bella gita al fiume Sesia, raggiungibile a piedi dal centro del paese, sulle cui sponde sassose ci si può rilassare un attimo e dimenticare il chiasso e la frenesia della città.
Acqua verde, sassi tondi, nuvole nel cielo, silenzio e aria pulita.
Un'apoteosi di bellezza e spiritualità.

Varallo, ogni anno mi rinnamoro di te. A questo punto, arrivederci al più presto.













martedì 14 luglio 2015

Ferrania


Borgo San Pietro a Ferrania.
Una gita fuori porta di tre giorni in un luogo che emana passato e storia medievale dai suoi affreschi stinti e dai muri della sua corte arancio spento.
Tra i colli che separato la Liguria dal Piemonte si trova questa piccola gemma di ambra, costellata da boschi di latifoglie, faggi centenari e prati di mentuccia profumata.
Un piccolo fiume attraversa quella zona, chiamata Caramellina, creando pozze d'acqua verdi, dove fare il bagno è rilassante e rinfrescante.
Un'alternativa al mare affollato dell'estate e all'afosa città di Luglio.
Solo il rumore delle cicale in sottofondo, il cielo blu senza nuvole e prati infiniti dove raccogliere papaveri rossi e origano fresco.